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LA LOGISTICA DEL FUTURO NELLE NOSTRE CITTÀ

La logistica che sta cambiando insieme all’evoluzione del volto delle nostre città e a causa degli effetti della pandemia. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato il documento “La logistica urbana in una visione integrata per promuovere una riflessione su questi temi. 

La movimentazione delle merci nelle aree urbane sta seguendo uno sviluppo che viene in larga parte determinato dalla domanda indotta dai cambiamenti continui dei nostri stili di vita e dalla continua evoluzione dei servizi. Il documento, predisposto congiuntamente dalla Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, da ANCI, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e da Freight Leaders Council, punta a fornire strumenti per comprendere meglio le sfide che i decisori politici (centrali e locali) dovranno affrontare nella elaborazione quotidiana di politiche di mobilità sostenibile in ambito urbano. Sono quindi identificate le misure e le azioni più idonee per vincere le sfide poste al settore, mitigando al contempo le preoccupazioni degli operatori in relazione allo sviluppo di una logistica urbana integrata e resiliente a partire dalle nostre città, rendendole un volano per l’economia del nostro Paese.

“La movimentazione delle merci nelle aree urbane del Paese, in larga parte determinata dai cambiamenti dei nostri stili di vita e dalla continua evoluzione dei servizi – scrive il ministro Paola De Micheli nell’introduzione – , ha subito un notevole impulso anche a causa dell’emergenza sanitaria in corso, determinando una evidente crescita del settore. In particolare, l’e-commerce ha registrato una crescita esponenziale e si sta espandendo anche al settore agro-alimentare con il fenomeno della spesa on-line con consegna a domicilio e servizi di instant delivery; nello stesso tempo, si stanno sviluppando modelli logistici collegati al commercio basati su nuove dinamiche di forniture, si pensi, per esempio, al Just in Time (che azzera il concetto del “retro-bottega”), con la necessità di frequenza e flessibilità di consegna maggiori e con conseguente abbattimento del riempimento dei mezzi (anche inferiori al 20%)”.